giovedì 1 febbraio 2024

LEGAME TRA CORDE VOCALI E PAVIMENTO PELVICO

Ben ritrovate a tutte, 

E' diverso tempo che mi piacerebbe affrontare in modo più dettagliato il parallelismo che esiste tra le corde vocali e il Pavimento Pelvico...poiché il mio hobby per eccellenza è il canto...e questa è una passione che coltivo da ben prima dell'Ostetricia.

Quando iniziai il mio lungo percorso di specializzazione post-laurea sul Pavimento Pelvico...mi resi conto che anni di scuola di canto mi avevano insegnato una cosa importantissima che si rivelò poi indispensabile per trasmettere quello che avevo imparato alle mia pazienti: L'ASCOLTO DEL CORPO.

Di fatti il Pavimento Pelvico, come Le Corde Vocali è costituito da componenti visibili ma anche gran parte invisibili...e per conoscere e imparare a utilizzare entrambi è necessario rimandare ad immagini specifiche che riprendano le strutture muscolari interni.

Inoltre, spesso, questo non basta per portare sensibilità nelle aree volute...e in entrambi i casi a volte si deve ricorrere a oggetti/ strumenti esterni per far sentire le sensazioni volute ( es . Kegel ball, Overball,  Biofeedback visivi per il pavimento pelvico; borraccia con cannuccia, mascherina per l'areosol e pianoforte per il canto).

E da  qui prende origine la mia filosofia sulla Riabilitazione del Pavimento Pelvico: non esiste nessun percorso riabilitativo che non comprenda anche un lavoro di percezione e diretto utilizzo delle componenti muscolari pelviche.

Per essere più chiari, non è possibile riappropriarsi di questa parte del nostro corpo solo con elettrostimolazione, diatermia, laser e qualsiasi altra tecnologia...perché vorrebbe dire delegare a qualcos'altro un lavoro che dovrebbe essere nostro ( un po' come affidarsi completamente alla tecnologia quando non si raggiunge una nota - un pò come fanno i cantanti moderni-).

La differenza sostanziale però è che mentre un cantante scopre la voce e sperimenta con curiosità, divertendosi a scoprire le proprie caratteristiche vocali e imparando sempre cose nuove su questo incredibile strumento...chi lavora sul pavimento pelvico riscopre un area nuova, mai considerata ne ascoltato con importantissime funzioni che garantiscono il raggiungimento o mantenimento di uno stile di vita sano e appagante.



 VAGINISMO E DIAGNOSI DIFFERENZIALE

Il vaginismo è definita come la fobia verso qualsiasi forma di penetrazione all'ingresso vaginale.

Esiste una diagnosi differenziale per distinguere il vaginismo da altre patologie come la Vulvodinia e La Dispaurenia da Ipertono dei muscoli dell'Elevatore dell'Ano.

I test che vengono effettuati sono 4 :

-L'Open Labia test: consiste con le dita di andare a divaricare le grandi labbra della paziente e osservare il suo atteggiamento poichè questa operazione non è dolorosa.

-Soft touch test: è l'atto di sfiorare con un cotton fioc le grandi labbra e osservare il suo atteggiamento poichè anche questo test non è doloroso.

-Finger Test: consiste nell'inserimento di un dito nell'introito vaginale. Questa è un operazione che potrebbe essere dolorosa ma lo scopo è capire se è possibile effettuare una visita.

-Swab Test: se immagino la vulva come un orologio consiste nel toccare in modo deciso con un cotton fioc a ore 12; ore 16; ore 18 e ore 20 (clitoride, zona paravestibolare dx; commissura vulvare posteriore; zona paravestibolare sin).
Se la paziente sente dolore potrebbe esserci comorbilità con Vestibolodinia e/o Vulvodinia.





giovedì 3 agosto 2023

SESSUALITA' UOMO
MASTURBAZIONE O CON LA PARTNER?

Recenti studi (2021) hanno analizzato la risposta sessuale di un campione abbastanza elevato di uom
ini (si parla di oltre 4000 soggetti) con o senza disfunzioni sessuali quali DE (disfunzione erettile); eiaculazione precoce e eiaculazione ritardata alla masturbazione e all'attività sessuale di coppia.

I risultati mostrano come gli uomini senza o con disfunzioni sessuali lievi mostrino una risposta sessuale simile durante le due attività, mentre chi soffre di una delle tre disfunzioni in modo più accentuato pare abbia una risposta più efficiente con la masturbazione.

L'analisi della letteratura consente di spiegare i risultati ottenuti ipotizzando che fattori legati alla relazione con il partner sessuale, quali aspettative, pensieri automatici, cognizioni, emozioni e attrazione, possono facilitare o inibire una normale risposta sessuale. 

Infatti ansia da prestazione, anticipazione del fallimento, pensieri influenzati da cultura e religione sono componenti che potrebbero essere invadenti durante il rapporto sessuale di coppia mentre in solitaria no.

Durante la masturbazione, gli uomini sono facilitati a concentrarsi su pensieri positivi poiché non esiste lo stress dato dalle aspettative del partner e inoltre è possibile utilizzare pressioni con le mani, modalità masturbatorie, giochi e fantasie che soddisfino principalmente il loro piacere personale.

Già Masters e Johnson (1970) avevano riconosciuto come l’effetto spectatoring, caratterizzato dal monitoraggio dell’esperienza sessuale e talvolta dal distacco da essa, fungesse da inibitore compromettendo una funzionale risposta sessuale.

Un’altra possibile spiegazione è che gli uomini con disfunzione erettile presentino uno stile masturbatorio idiosincratico (non riproducibile nel rapporto di coppia) associato magari a stimoli visivi o fantasie erotiche estreme e irrealistiche.

giovedì 27 luglio 2023

 ATTENZIONE... ARGOMENTO SUPER TABU'

SESSO ANALE E PAVIMENTO PELVICO


Purtroppo non dico nulla di nuovo affermando che i professionisti della salute (spesso e volentieri anche quelli che si occupano di pavimento pelvico) sono ancora oggi molto reticenti ad accogliere i possibili disagi sessuali dei propri pazienti...nonostante l'OMS riconosca ormai da tempo la "salute sessuale" come diritto di tutti.

Infatti la sessualità viene definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come : 

"un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita; la sessualità comprende il sesso, l’identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene vissuta ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, credenze, attitudini, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre vissute o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, culturali, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali»

Se già si fatica a trattare la sessualità considerata canonica (ossia quella che prevede l'inserimento del pene in vagina) figuriamoci addentrarsi in discorsi come il sesso anale...nonostante l'attuarlo, si sa, è un qualcosa che sicuramente ha un influenza diretta sullo sfintere anele esterno ed interno.

Proprio per il medesimo motivo gli studi su questo argomento sono veramente pochi e lo legano alla possibilità di aumento della probabilità di andare incontro a incontinenza ai gas e fecale.

Più in particolare uno studio ha avuto il coraggio di trattare lo spinoso argomento che è stato pubblicato sul prestigioso American Journal of Gastroenterology (i dati dello studio sono stati anche pubblicati nel   Health and Nutrition Examination Survey dal 2009 al 2010 ).

Dallo studio è stato evidenziato un piccolo aumento della probabilita' di andare incontro a incontinenza...che pare sia superiore per il sesso maschile.

Lo studio (oltre al fatto di essere uno) presenta tuttavia dei limiti importanti:

-Non viene indagata la frequenza dei rapporti ed è presumibile supporre che una pratica occasionale sia differente da una ad esempio settimanale;

-Non viene indagata poi l'eventuale utilizzo concomitante di oggetti, cosiddetti sex toys o altro;

-Infine non vengono menzionate le dimensioni del pene del partner (è presumibile che piu' le dimensioni siano ridotte più il rischio di incontinenza legata al sesso anale si riduca).

Di contro un altro articolo pubblicato sul FiveThirtyEight ha evidenziato come il sesso anale aumenti di molto la probabilità per il sesso femminile si raggiungere l'orgasmo (si parla del 94 percento del campione femminile preso in esame...incredibile!!! vero?).

In conclusione, dalle pochissime informazioni che abbiano sembra che il sesso anale posso aumentare il rischio di incontinenza ai gas se fatto con regolarità.

Diventa a questo punto importante che questo argomento venga trattato col paziente e che si caldeggi sempre un controllo sul pavimento pelvico (più in particolare dello sfintere anale) e la ginnastica del pavimento pelvico di prevenzione. 



lunedì 26 giugno 2023

MINDFULNESS E PERINEO

COME SI POTREBBE INTEGRARE LA MINDFULNESS CON UN PERCORSO DI CONSAPEVOLEZZA PELVIPERINEALE?

Innanzitutto partiamo da cos'è la Mindfulness: 

la "Mindfulness" non è una tecnica ma si fonda sull'apprendimento di uno stile di vita che promuove la consapevolezza e l'osservazione delle reazioni fisiche ed emotive che si verificano nel qui ed ora e allena la possibilità di scelta verso atteggiamenti più funzionali ad eventi subiti .

Per mindfulness s'intende il raggiungimento della consapevolezza di sé e della realtà nel momento presente e in maniera non giudicante.

Questo tipo di allenamento si combina perfettamente con il lavoro del pavimento pelvico poiché permette durante gli esercizi di individuare i pensieri oppositivi alla riuscita di un esercizi e veicolarli verso l'attenzione delle sensazioni corporea date dalla respirazione e dal movimento del pavimento pelvico.

In particolari problematiche come il vaginismo (fobia di qualsiasi tipo di penetrazione a livello vaginale) può essere estremamente preziosa perché permette di identificare alcuni pensieri quali "mi farà male, non ci riuscirò nuovamente, o paura di sensazioni sgradevoli", accettarli come propri e senza giudizi accompagnarli all'attenzione di qualcosa di maggiormente funzionale.


MIND FULL O MINDFUL?



 


giovedì 15 giugno 2023

 IN COSA CONSISTE LA CHINESITERPIA DEL PAVIMENTO PELVICO?


Chinesiterapia è un termine che potrebbe scomporsi in due :

-Chinesi dal greco kinesis che sta per movimento
-Terapia

come indica la terminologia stessa dunque è una tecnica che si fonda sul movimento dei muscoli che costituiscono il Pavimento Pelvico e a mio pare rappresenta la BASE di qualsiasi percorso riabilitativo sul Perineo.

Attraverso l'insegnamento da parte del terapeuta di alcuni esercizi viene promosso nel tempo un'aumento della trofia muscolare che riporta in funzione tutti i meccanismi di cui il pavimento pelvico è responsabile (minzionale, defecatorio, sessuale).

Ma vediamo alcuni esercizi:

-Esercizi di contrazione fasici: essi sono atti a stimolare le fibre muscolari fasiche (le bianche) dette anche fibre II le quali sono capaci di contrazioni rapide e brevi.

Consistono in contrazioni massimali brevi (es. contrai 1 sec e rilassa 2 secondi) da eseguire a esaurimento muscolari nelle diverse posizioni che ti verranno indicate dal terapeuta.

-Esercizi di contrazioni toniche: essi sono atti a stimolare le fibre muscolari toniche (rosse) dette anche fibre I le quali sono capaci di contrazioni lente e costanti.

Consistono in contrazioni di un' intensita' x (che puo' essere il 70/80 per cento della massimale) che vanno tenute in modo costante e omogeno per una quantità di secondi e ripetizione che verrà scelto insieme al terapeuta in sede di sedute.

E' sconsigliato il fai da te...oltre a costituire dei rischi risulta completamente inefficace.

Buona ginnastica a tutti!!!😘


 


martedì 19 maggio 2020

La Menopausa . Nutrizionista e Ostetrica a confronto.

Con la prima mestruazione la donna scopre il suo potere, durante gli anni del ciclo mestruale vive il suo potere, giunta alla Menopausa si trasforma in quel potere”

Prima di parlare di menopausa vorrei partire sdoganando un concetto molto comune, ovvero: non è inevitabile l’aumento di peso in menopausa. 

Ma allora perché la maggior parte delle persone lo pensa?

In menopausa avviene un cambiamento dell’equilibrio ormonale, in particolare si verifica una carenza di estrogeni, questa, combinata all’avanzare dell’età, può causare diversi fattori:

  • Una progressiva diminuzione della massa muscolare
  • Un aumento della massa grassa     
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Questi due fattori portano ad un abbassamento del metabolismo basale, a questo si aggiunge il fatto che man mano che aumenta l’età si tende a fare sempre meno attività fisica, tutto ciò può portare ad un aumento del peso.

Il cambiamento più significativo in menopausa è rappresentato dall’aumento della distribuzione del grasso nell’addome, quella che viene chiamata forma a mela. 

Questa conformazione, al contrario della forma a pera (che prevede un accumulo di grasso nei fianchi e nei glutei) è associata a una maggior resistenza all’insulina e ad alterazioni dell’assetto lipidico, quindi del livello di colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Questi sono fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e il diabete.

La carenza di estrogeni porta anche a una minore densità e resistenza ossea. Con l’aumento dell’età, inoltre, si riduce l’assorbimento intestinale del calcio e aumenta la sua perdita attraverso i reni, questo impoverisce ancora di più lo scheletro, predisponendo all’insorgenza dell’osteoporosi.

Si definisce osteoporosi un aumento del rischio di fratture spontanee o indotte da traumi anche lievi. Questa patologia riguarda quasi la metà delle donne sopra i 70 anni, per questo è stata definita dall’OMS uno dei principali problemi di salute pubblica, a causa della sua grande diffusione e per le grosse conseguenze sanitarie.

Cosa fare quindi per contrastare l’aumento di peso e il rischio di osteoporosi? Occorre lavorare sullo stile di vita.

  1. Adeguare l’apporto calorico

Scegliere alimenti poco energetici ma più ricchi di micronutrienti come vitamine, Ferro, Calcio ecc. come la frutta, la verdura, latte e yogurt scremati, il pesce, i legumi, la carne magra, il pane, la pasta e i cereali nelle giuste quantità. Occorre invece limitare gli alimenti molto calorici come i dolci e i grassi da condimento.


  1. Fare un’adeguata attività fisica

Il nuoto, la ginnastica o la camminata non solo migliorano l’umore, ma anche i parametri come la glicemia, il colesterolo nel sangue e l’ipertensione associati alle malattie metaboliche, in più permettono di mantenere la massa muscolare e contrastare l’aumento del peso e la perdita di massa ossea.


  1. Usare poco sale

Se nella popolazione adulta il quantitativo consigliato di sale è di 5 grammi al giorno, in menopausa, per far fronte al problema dell’ipertensione, non supera i 4 grammi al giorno. Questa quantità comprende il sale aggiunto agli alimenti e quello contenuto negli alimenti processati.


  1. Consumare alimenti ricchi di Calcio che siano però poveri di grassi e calorie, ed esporsi al sole per la sintesi della vitamina D, fondamentale per il metabolismo del Calcio

Nel nostro immaginario collettivo gli alimenti ricchi in Calcio sono i formaggi, ricchi però di grassi e di sale, per questo è opportuno limitarli prediligendo altri alimenti come il latte e lo yogurt scremati, il pesce (che è ricco anche di omega 3, quindi molto utile nella prevenzione cardiovascolare), alcuni tipi di frutta secca e legumi, verdure come broccoli e cavoli e soprattutto, un’importantissima fonte di Calcio è l’acqua del rubinetto e alcune acque in bottiglia.

 

In conclusione, con qualche piccolo sacrifico in più sullo stile di vita, è possibile contrastare l’aumento del peso a cui è legata questa delicata fase della vita.


Dopo questa approfondita spiegazione sull’utilità di un cambiamento dell’alimentazione in menopausa possiamo passare a fare maggiore chiarezza sulle definizioni…ossia: quando possiamo dire di essere entrati in menopausa?

Si può parlare di menopausa dopo che si è verificata l’assenza del ciclo mestruale di un’anno solare (in media si verifica a 41/44 anni).

Esiste un periodo, che può durare dai 2 ai 10 anni, definito peri-menopausa: durante questo possono cominciare a verificarsi i primi segnali di cambiamento corporeo ( secchezza vaginale, aumento della pressione, ciclo mestruale che salta di tanto in tanto…) ma non è affatto sicuro che questi disturbi si verifichino…e in caso di mancanza di sintomi la TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva) non è raccomandata. 

In caso contrario tuttavia si può tranquillamente assumere : gli studi fatti sui possibili rischi di aumento del tumore alla mammella si sono rivelati poco indicativi poiché svolti su una fascia di età troppo elevata. Inoltre esistono nuovi tipi di terapie sostitutive che non prevedono l’utilizzo diretto di estrogeni ma di modulatori selettivi di alcuni loro recettori (che stimolano, per esempio, i recettori degli estrogeni nel tessuto vaginale ma non in altri tessuti come utero o mammelle).  

L’efficacia della terapia sostitutiva si vede comunque nella breve durata e può essere sospesa in post-menopausa ( dai 50/54 anni in poi).

I sintomi maggiormente riferiti dalla donna in menopausa sono: 

-Vampate di Calore

-Vertigini

-Sbalzi dell’umore

-Cambiamenti della pressione.

I trattamenti non farmacologici per i sintomi come questi- sono la Cimifuga Racemosa e il Trifoglio Rosso insieme a una PARTICOLARE ATTENZIONE AL CAMBIAMENTO DEL FABBISOGNO ENERGETICO RICHIESTO DAL CORPO. 

Da porre particolare attenzione alla:

-Distrofia Vaginale

-al Pavimento Pelvico.

Il crollo degli estrogeni rende i tessuti vaginali secchi e an-elastici predisponendo a cistiti ricorrenti da lesioni uretrali e a ragadi vaginali e anali. Si può notare in alcune donne la comparsa della cosiddetta caruncola uretrale (sembra una piccola escrescenza rossastra a livello dell’uretra), indice di grosso deficit di estrogeni a livello dei genitali esterni. Diventa dunque ancora più importante detergersi con saponi a ph adeguato all’età della donna (in questo periodo più basico rispetto le epoche precedenti) e trattare i genitali attraverso auto-massaggi con gel a base di acido ialuronico, iberico, ozono o semplicemente con olio di mandorle dolce spremuto a freddo con qualche goccia di lenitivo (lavanda, camomilla, malaleuca ecc).

Una particolare attenzione va dedica al PAVIMENTO PELVICO: Infatti in menopausa vengono a presentarsi più frequentemente disturbi quali incontinenza urinaria, incontinenza ai gas e feci, dispareunia (dolore durante i rapporti) prolassi pelvici e stipsi cronica.

Questo spesso accade non perché la menopausa sia la causa di ogni male…ma perché si sono portate avanti situazioni già presenti senza mai aver fatto alcun intervento di Riabilitazione del Pavimento Pelvico. 


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Il mio pensiero che a livello sociale venga fatta poca informazione riguardo alla Menopausa e ai cambiamenti che porta…e credo che come qualsiasi altra tappa di vita della donna (vedi Adolescenza, Gravidanza e Post-Partum) ci sia bisogno di sostegno e cura. Spesso nel mondo Occidentale a questa fase della vita della donna non viene data la giusta attenzione e cura ed è un peccato perché come ho scritto nella frase introduttiva “In Menopausa la donna si trasforma in quel potere”…e ha bisogno di esprimerlo.

Dott.ssa Ilaria Stradi (Biologa Nutrizionista)

Dott.ssa Urso Valentina (Ostetrica, Specializzata in Riabilitazione del Pavimento Pelvico)