martedì 10 settembre 2024

VERI E FALSI MITI SUL PAVIMENTO PELVICO

Ben ritrovati,

quest'oggi mi sono venute in mente alcune delle domande più frequenti che mi vengono poste dai miei pazienti in studio sul mio campo di specializzazione: ovvero il Pavimento Pelvico.
Spesso dubbi circa la salute pelvi-perineale sorgono a causa di slogan pubblicitari errati o addirittura da informazioni elargite da persone non competenti in materia.
La diffusione di concetti errati che riguardano questo ma anche altri campi è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, a causa di Internet e dei Social Network (Facebook; Instagram e simili).

Oggigiorno è veramente difficile scremare tra il marasma di informazioni, e può essere d'aiuto consultare alcune delle banche dati biomediche come PubMed; Cochrane Library e sul territorio dell'Emilia Romagna "Saperi Doc".

Ma iniziamo ad elencare i VERI E FALSI MITI SUL PAVIMENTO PELVICO:

1) Lo stop pipì può essere utile per allenare i muscoli del pavimento pelvico?
     Falso, lo stop pipì è una prova che ci consente di identificare l'esatta posizione dei fasci più superficiali       del pavimento pelvico (ossia quelli su cui appoggia la vescica che sono attraversati dall'uretra). 
     Utilizzare lo stop pipì come esercizio potrebbe portare ad automatizzare il gesto della contrazione 
     pelvica durante la minzione, modificando l'atto minzionale (che va necessariamente effettuato in stato di rilassamento) e predisponendo a infezioni.

2) L'utilizzo di un Diario Minzionale può essere utile per i problemi di incontinenza urinaria?
    Vero: compilare un diario dove annotare l'ora in cui si va in bagno ad urinare, la quantità di urina per ogni minzione e il numero di episodi di incontinenza, oltre a rendere consapevole il paziente delle sue 
     abitudini urinarie, aiuta il rieducatore del pavimento pelvico a dare al paziente indicazioni mirate
e personalizzate.

3) La modalità di depilazione dei genitali può influire sul dolore pelvico cronico? Falso! nonostante 
    quello che si sente sull'argomento secondo il quale l'eliminazione dei peli potrebbe favorire l'insorgenza di infezione e quindi avere un influenza negativa sul dolore pelvico cronico, in realtà non
    esistono studi su questo. Sarebbe interessante, difatti, condurre studi sull'influenza delle diverse tipologia di epilazione (rasoio, ceretta classica, brasiliana, luce pulsata o laser) sul dolore persistente del
    pavimento pelvico siccome esiste questo sospetto...ma non è corretto affermare la presenza sicura di una correlazione in assenza di studi.
    Nota interessante, pare siano stati fatti degli studi che evidenziano che chi ha la tendenza di prendersi cura dei propri genitali, anche con la depilazione, abbia una vita sessuale più soddisfacente,

4) L'alimentazione influenza la salute pelvica? Vero : esistono diversi alimenti che sono fortemente 
     sconsigliati per chi soffre di infezioni recidivanti come candida albicans e cistite (zuccheri; farine bianche; pomodori; lieviti; the e caffè). E' consigliata, invece, un'alimentazione equilibrata, ricca di         frutta e verdura, alcune tipologie di legumi, proteine miste tra carne e pesce .
Infine sia l'obesità che l'anoressia incidono grandemente sul tono pelvi-perineale e queste possono 
     addirittura rappresentare la causa scatenante il disturbo (che può essere un prolasso pelvico, un incontinenza urinaria o fecale, una stipsi ecc...).

5) L'orgasmo aiuta a distendere i punti di tensione del pavimento pelvico? Vero!
     Durante l'orgasmo vengono rilasciate ossitocina e endorfine...assolutamente utili per chi soffre di ipertono di questo distretto. Inoltre, si verificano delle piccole contrazioni del terzo inferiore della  
     vagina che oltre a generare piacere distendono le fibre muscolare coinvolte da tensione. MEGLIO DI COSI'!!!


mercoledì 5 giugno 2024

                                                                  IL TESTING PERINEALE

Quest'oggi vi spiegherò in cosa consiste il testing perineali, uno degli esami che viene eseguto durante la prima Valutazione sul Pavimento Pelvico che permette a noi terapeuti di impostare un percorso riabilitativo personalizzato per ciascun caso che ci si presenta:

Dopo aver posizionato la paziente in neutra sul lettino (ossia distesa con le ginocchia piegate a 90°) si procede con l'inserimento delle due dita, indice e medio, nell'introito vaginale, posizionate a 45° in modo da agganciare il muscolo pubo-coccigeo posteriore.

E' sconsigliata la posizione sul lettino ginecologico in quanto con le gambe appoggiate sulle staffe il pavimento pelvico non sarà libero di muoversi liberamente e il test potrebbe non risultare valido.

A questo punto si richiederà alla paziente di fare una contrazione massimale del pavimento pelvico o dando il comando di trattenere la pipì o chiedendo alla paziente di immaginare una spugna in vagina e immaginare di strizzarla al massimo:

Esistono diverse scale di valutazione del testing perineale:

1) Da 0 a 3: -0 nessuna contrazione
                    - 1 contrazione lieve
                    - 2 contrazione discreta
                    - 3 contrazione buona
    
2) Da 0 a 4:- 0  nessuna contrazione
                   - 1  contrazione lieve
                   - 2  contrazione discreta che non tiene a una resistenza delle dita
                   - 3  contrazione discreta che tiene a una resistenza delle dita
                   - 4  contrazione buona

3) Da 0 a 5:- 0  nessuna contrazione
                   - 1  contrazione lieve
                   - 2  contrazione discreta che non tiene a una resistenza delle dita
                   - 3  contrazione discreta che tiene a una resistenza delle dita
                   - 4  contrazione buona che non tiene a una resistenza delle dita
                   - 5  contrazione buona e decisa che tiene a una resistenza delle dita

La scala viene scelta dall'operatore ed è importante che venga specificata nella cartella clinica.


giovedì 1 febbraio 2024

LEGAME TRA CORDE VOCALI E PAVIMENTO PELVICO

Ben ritrovate a tutte, 

E' diverso tempo che mi piacerebbe affrontare in modo più dettagliato il parallelismo che esiste tra le corde vocali e il Pavimento Pelvico...poiché il mio hobby per eccellenza è il canto...e questa è una passione che coltivo da ben prima dell'Ostetricia.

Quando iniziai il mio lungo percorso di specializzazione post-laurea sul Pavimento Pelvico...mi resi conto che anni di scuola di canto mi avevano insegnato una cosa importantissima che si rivelò poi indispensabile per trasmettere quello che avevo imparato alle mia pazienti: L'ASCOLTO DEL CORPO.

Di fatti il Pavimento Pelvico, come Le Corde Vocali è costituito da componenti visibili ma anche gran parte invisibili...e per conoscere e imparare a utilizzare entrambi è necessario rimandare ad immagini specifiche che riprendano le strutture muscolari interni.

Inoltre, spesso, questo non basta per portare sensibilità nelle aree volute...e in entrambi i casi a volte si deve ricorrere a oggetti/ strumenti esterni per far sentire le sensazioni volute ( es . Kegel ball, Overball,  Biofeedback visivi per il pavimento pelvico; borraccia con cannuccia, mascherina per l'areosol e pianoforte per il canto).

E da  qui prende origine la mia filosofia sulla Riabilitazione del Pavimento Pelvico: non esiste nessun percorso riabilitativo che non comprenda anche un lavoro di percezione e diretto utilizzo delle componenti muscolari pelviche.

Per essere più chiari, non è possibile riappropriarsi di questa parte del nostro corpo solo con elettrostimolazione, diatermia, laser e qualsiasi altra tecnologia...perché vorrebbe dire delegare a qualcos'altro un lavoro che dovrebbe essere nostro ( un po' come affidarsi completamente alla tecnologia quando non si raggiunge una nota - un pò come fanno i cantanti moderni-).

La differenza sostanziale però è che mentre un cantante scopre la voce e sperimenta con curiosità, divertendosi a scoprire le proprie caratteristiche vocali e imparando sempre cose nuove su questo incredibile strumento...chi lavora sul pavimento pelvico riscopre un area nuova, mai considerata ne ascoltato con importantissime funzioni che garantiscono il raggiungimento o mantenimento di uno stile di vita sano e appagante.



 VAGINISMO E DIAGNOSI DIFFERENZIALE

Il vaginismo è definita come la fobia verso qualsiasi forma di penetrazione all'ingresso vaginale.

Esiste una diagnosi differenziale per distinguere il vaginismo da altre patologie come la Vulvodinia e La Dispaurenia da Ipertono dei muscoli dell'Elevatore dell'Ano.

I test che vengono effettuati sono 4 :

-L'Open Labia test: consiste con le dita di andare a divaricare le grandi labbra della paziente e osservare il suo atteggiamento poichè questa operazione non è dolorosa.

-Soft touch test: è l'atto di sfiorare con un cotton fioc le grandi labbra e osservare il suo atteggiamento poichè anche questo test non è doloroso.

-Finger Test: consiste nell'inserimento di un dito nell'introito vaginale. Questa è un operazione che potrebbe essere dolorosa ma lo scopo è capire se è possibile effettuare una visita.

-Swab Test: se immagino la vulva come un orologio consiste nel toccare in modo deciso con un cotton fioc a ore 12; ore 16; ore 18 e ore 20 (clitoride, zona paravestibolare dx; commissura vulvare posteriore; zona paravestibolare sin).
Se la paziente sente dolore potrebbe esserci comorbilità con Vestibolodinia e/o Vulvodinia.